Nei piatti che serviamo, passato e presente si intrecciano e si confondono, così come si sovrappongono e si rincorrono la storia del Giappone e quella della nostra famiglia. Siamo sospesi tra due mondi, là le nostre radici, qui il nostro presente. Viviamo e lavoriamo senza dimenticare nulla.
Nomisan nasce da un amore, sbocciato nel cuore di Roma e cresciuto tra Italia e Giappone. Massimo e Chikako si sono conosciuti nella città eterna. Ma un pezzo di Giappone se lo sono portati dietro e lo hanno messo dentro il loro nuovo ristorante. E per testimoniare il loro costante legame con quella terra lontana, hanno battezzato la loro creatura con lo stesso nome degli alberghi che la famiglia di Chikako gestisce laggiù ormai da decenni.
Anche nella cucina, quell’irresistibile richiamo alle origini emerge prepotente. C’è il pesce, ad esempio, che ricorda il lavoro e la fatica di un nonno pescatore nelle acque dell’oceano nipponico. C’è una salsa segreta e saporita, tale e quale a quella della ricetta gelosamente custodita da una nonna abile cuoca. Ci sono i sakè e i distillati, tanti e molto diversi, simbolo di una passione tipicamente giapponese.
L’abbraccio caldo di un’accoglienza semplice
C’è famiglia ovunque, quindi, a Nomisan. E calore, e semplicità, e pace. Varcato il Noren, la tradizionale tenda nipponica che segnala l’apertura del locale, si entra in un ambiente essenziale, ma accogliente. Dove non ci sono fronzoli, distrazioni o infingimenti. A parlare sono i piatti, che non mentono mai. Perché la cucina buona e genuina è un linguaggio universale.